giovedì 6 febbraio 2014

I mali dell'Editoria poco coraggiosa

Il mondo sta diventando sempre più arido, sempre più prevedibile, avaro di sorprese. l'animo umano non sa più come alimentarsi. Chi come noi scrive e tiene viva la propria fantasia, chi è vittima e succube della propria sensibilità, ha bisogno di sperare in qualcosa per andare avanti. Ha bisogno di credere in un traguardo e, ironia della sorte, più è utopico e meglio è. Editori stanchi e distratti, ormai logorati dal cinismo e dalla praticità del guadagno, hanno smarrito la loro missione, hanno dissipato la passione che li aveva indottrinati verso l'universo della scrittura e della creatività. Si sono dimenticati dei mal di testa, dei principi di cervicale che distruggono lo scrittore che passa nottate intere a vergare per sempre quello che la fantasia gli suggerisce. Quante notti passate a vedersi sfilare davanti la propria compagna o compagno, che a malincuore se ne vanno a letto rimpiangendo la tua presenza sotto le lenzuola. Le sigarette fumate, il caffè bevuto, la frenesia che ti fa venire i crampi alle mani, nel disperato tentativo di scrivere colpi di genio e fili conduttori di trame impossibili, presto, prima che la memoria te le cancelli dalla mente. Questi editori che ammettono che oggi non pubblicherebbero Delitto e Castigo se ce l'avessero davanti, perché conterrebbe troppe pagine, troppe spese di stampa, per una scommessa... Questi editori che infarciscono di merda gli scaffali delle librerie perché mettono davanti il nome, anziché il contenuto, il messaggio, la bravura, la passione, l'ispirazione.
Io vi compatisco editori del cazzo, e vi odio. Vi odio perché spedirvi un manoscritto costa, tra spedizione, busta imbottita, carta, toner, fatica, tempo, illusioni, sogni e intime speranze. Voi che chiedete contributi, voi, che il vostro unico contributo dovrebbe consistere in onesta obiettività e un briciolo di coraggio.
Ma la realtà sa essere tristemente banale quanto cruda, ed ecco come rispondono gli editori nel nostro secolo:
Sapete quanti manoscritti mi arrivano? A Centinaia. Se dovessi leggerli tutti starei fresco. Tutti pensano di aver scritto il romanzo del secolo. e secondo voi, io editore, dovrei dar retta a tutti quanti? Sapete quante copie deve vendere un esordiente per farmi rientrare delle spese? Almeno 250 copie. Per chi mi avete preso, per Babbo Natale? Per madre Teresa?

No caro editore piccolo e anonimo, ti ho preso per quello che sei, un disilluso menefreghista. Se non riesci a rispettare il lavoro altrui, dillo e chiudi la casella mail, evidenzia che sei saturo e che non accetti più manoscritti e smaltisci quelli che hai, così da dare una risposta, anche negativa, a chi crede in te e si fida di te. Sicuramente, caro il mio desolante editore, tra i manoscritti che ti arrivano, c'è il capolavoro, ne sono certo. Ma tu preferisci pubblicare il gio0rnalista che compare al TG1 due minuti al giorno perchè ha il nome, o preferisci pubblicare Totti perchè ha i fans, anche se non conosce i congiuntivi. E secondo te, caro il mio genio calcolatore e menefreghista, come fa un capolavoro senza nome, a spuntare tra gli strati di becerume firmato da nomi noti? Se non gli dai una mano tu, come cazzo credi possa farcela da solo? Non è forse il tuo ruolo, preposto proprio a questo? 
Immagina la merda che esisterebbe su carta, se anche gli editori del passato avessero ragionato come te ora. Hemingway forse farebbe il giornalista free lance, Jack London raccoglierebbe oro e Dumas farebbe il contabile per una ditta tessile? Perchè non metti la stessa energia che impieghi per spingere Fabio Volo, per rendere visibile un esordiente? Zafon è un miracolato o, porca miseria, sarà bravo alla facciaccia tua?
Gli editori si lamentano che ci sono troppi editori in giro. Gli editor si lamentano perchè ci sono troppi manoscritti in giro. I librai si lamentano che in Italia si legge poco. Ecco la ricetta perfetta:

EDITORI: Decidete quanti manoscritti l'anno volete ricevere e se davvero li volete dagli esordienti, poi chiudete caselle mail e mettete un bell'avviso sui siti, invece di prendere per il culo le fatiche altrui.

EDITOR: Cambiate mestiere, magari vi accettano all'agenzia delle entrate a contare cartelle.

LIBRAI: Evitate di riempire gli scaffali di merdate come Totti, Fabio Volo, la Parodi e la D'urso. Vedrete che non venderete soltanto a Natale, sciogliendo i dubbi per i regali a gente che non sa cosa fare.